Storia di una rivoluzione mancata e di una mancata riconoscenza.
Se in Italia il compianto Sven-Göran Eriksson sta venendo omaggiato per i suoi successi con Roma, Sampdoria e soprattutto Lazio, oltremanica il ricordo è legato soprattutto a quando, tra il 2001 e il 2006, fu il primo CT straniero della nazionale inglese e si ritrovò a gestire, con alterne fortune, la cosiddetta Golden Generation: tra gli altri, Gerrard, Lampard, Beckham, Owen, Rooney, Neville, Terry, Ferdinand, Cole e Scholes.
Non vinse trofei – come ogni allenatore dei Tre Leoni da quasi sei decenni a oggi – ma diede stabilità a una nazionale reduce dall’eliminazione ai gironi di Euro 2000, portandola per tre volte su tre ai quarti di finale (e…
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